Per il Curriculum del lettore il tempo vola e siamo già alla fine di ottobre.
È il momento del mio rapportino libroso e ti consiglio di metterti comunque comodo perché, anche se i partecipanti di questo mese sono di meno, i contenuti rivelano lettori fortissimi.
Il Curriculum Del Lettore di ottobre, la lettura è sensibilità e riflessione
Il Curriculum del lettore di settembre è stato tutto al femminile e, a quanto pare, anche per ottobre si continua a seguire la linea rosa.
Rimando alla puntata precedente perché ha fatto capolino l’universo letterario di Emma Frignani, la sua prima parte denota un’infanzia straordinaria perché subito è stata educata con il Topolino (ne avevo una cassapanca piena pure io) le storie di Gianni Rodari e La Storia Infinita di Michael Ende.
Non è finita qui, Emma ci ha preso gusto e con impegno ha continuato a contribuire a questa iniziativa con altre tre riflessioni sulla sua formazione culturale. Forse la seconda parte è tra le mie preferite perché cita autori italiani e titoli che a mia volta trafugai dalla biblioteca personale della mia nonnina, ex insegnante di Lettere.
Arrivata alla terza parte confesso di essermi spaventata per la profonda cultura che si è costruita, in periodo universitario, leggendo i più grandi pensatori dell’età moderna. Certo, questi ultimi non sono a me estranei, dato che anch’io ho dovuto affrontarli nel corso di estetica (Kant era protagonista indiscusso dei miei incubi pre esame).
Ad eccezione di Bukowski e Palahniuk, la quarta parte del curriculum del lettore di Emma Frignani è passata direttamente alla stampa. L’elenco riportato è archiviato nella lista dei libri da leggere e li leggerò. Purtroppo questo è l’epilogo momentaneo del contributo di questa blogger dall’animo poetico che però è stata così cortese da promettermi che accorrerà in mio aiuto quando, in preda dallo sconforto, potrei non avere curricula da accogliere su questo spazio web. A proposito, se dovessi associarla ad un libro penso che sarebbe La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Un romanzo che amai e amo molto per le sfumature umane e per l’analisi sociale, quasi profetica, eseguita dall’autore triestino.
In concomitanza con Emma Frignani hanno narrato di sé altre personalità femminili che io ho l’onore di chiamare amiche.
In primis Elena Bigoni con il suo Curriculum del lettore decisamente anarchico. Perché? Perché alle sue letture ha accompagnato anche una riflessione sul cosa vuol dire leggere seguendo il dubbio e il desiderio di conoscere, scoprire i generi più disparati e di interiorizzarli. Per Elena i libri sono un simbolo di libertà perché aiutano a raccogliere il coraggio per rompere gli schemi, imparare a ragionare con la propria testa e a buttarsi in vere e proprie avventure.
La natura intrepida e avventurosa contraddistingue anche Valeria B. Mian. La sua prima parte Curriculum del lettore abbraccia il tema piratesco e mostra una persona che non teme l’assenza di regole o la libertà di pensiero. Non vedo l’ora di scoprire i passaggi successivi della sua formazione ma li voglio tenere in serbo per la rubrica di novembre.
Infine, ultimo ma non per importanza è il Curriculum del lettore di Marina Innorta. Con lei ritornano i libri di Gianni Rodari e la invidio per aver portato a termine la lettura de Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (non ho mai superato le 40 pagine. Uno scoglio che ho intenzione di lasciare lì). È curioso però come Marina sia molto simile, per sensibilità e talento analitico, a letture complesse e introspettive come quelle di Emma Frignani. Ne sono rimasta veramente affascinata.
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