Eccomi qua, è lunedì e, per scrivere il post che leggerai ora, mi sono alzata alle 16:00 di sabato 18 luglio.
Ok, scherzavo. Intendevo dire che nel fine settimana ho finito di leggere Fare blogging. Il mio metodo per scrivere contenuti vincenti di Riccardo Esposito, pubblicato da Flaccovio Editore. Seguendo i suoi consigli ho cercato di prendermi in anticipo, così, da sentirmi organizzata.
Tuttavia, nel recensire questo libro, ho avuto qualche intoppo al quale però spero di aver posto rimedio.
Fare blogging, il mio metodo per recensire il libro di Riccardo Esposito
Una cosa è recensire dei romanzi o qualsiasi genere letterario, un’altra è esprimere un pensiero su un manuale con un tema specifico scritto da un professionista come Riccardo Esposito. Cosa aggiungere se non che è un testo utile per chi, come me, si è affacciata da poco al mondo del blogging.
Per aiutarmi, ho riletto la recensione che feci di Keep Calm and Write e, ripensando a uno dei giochi proposti dalla settimana enigmistica, l’ho confrontato con Fare Blogging per trovare le differenze.
In primo luogo, se Keep Calm and Write raccoglie una serie di dati e siti dai quali prendere spunto per cominciare a scrivere, Fare Blogging si concentra di più su come organizzare i contenuti scritti. Già dalle prime battute, infatti, Esposito illustra le basi fondamentali per creare un calendario editoriale.
Come non esiste il post perfetto, anche per quanto riguarda la stesura di una strategia contenutistica non si hanno regole ferree perché, il blog è sempre in eterno movimento. Un’evoluzione continua che obbliga il blogger a dar fondo a tutte le sue risorse di elasticità mentale ma, allo stesso tempo, rende necessario seguire un metodo per non andare in esaurimento.
Quindi, ecco spiegato il mio attacco iniziale. Sabato ho cominciato a scrivere questo post affinché risultasse pronto per oggi. Nella mia mente ho cercato di visualizzare una sorta di calendario editoriale in modo tale da avere il tempo sufficiente per valutare come stendere il post del mercoledì.
Non sempre mi riesce di anticipare i tempi, il processo di lettura di un libro e la sua recensione è complesso e decisamente articolato. Ci vuole un lasso temporale maggiore rispetto alla stesura di un contenuto generico su un qualsiasi altro argomento e non è semplice armonizzare un post letterario con la velocità informativa offerta e richiesta dal web.
Al tempo impiegato per recensire un libro si aggiunge anche il tempo trascorso sui social a condividere un il pensiero tramutato in forma scritta, lo spiega molto bene Francesco Ambrosino in Cosa succede dopo aver pubblicato un post e le conversazioni che da esso dovrebbero scaturire.
In parole povere, stendere un calendario editoriale di un blog è un terno al lotto e in Fare Blogging, Riccardo Esposito dice che:
«C’è sempre un nuovo obiettivo da toccare e per molte persone l’indeterminazione è un peso insostenibile».
Capito perché per me risulta così difficile recensire questo libro? Perché mette in campo, senza tanti fronzoli, tutto il lavoro che sta alla base di un blog scardinando, punto per punto, il pensiero di chi pensa che non ci voglia molto per aprirlo e mettere qualche parola in fila.
Fare blogging e Keep Calm and Write, trova le differenze
In Keep Calm and Write e Fare Blogging non ci sono grandi differenze ma, se il primo è ottimo per cominciare, il secondo è valido per approfondire. Entrambi possono essere consultati per i motivi più diversi.
Tuttavia vi sono tre aspetti rilevati in Fare blogging e che sono non sono presenti, se non in modo velato, in Keep Calm and Write e sono:
- L’uso delle citazioni a inizio di quasi tutti i capitoli e argomenti trattati. Per Riccardo Esposito sono strumenti ideali per sviluppare un argomento perché:
«Il blogging è comunicazione di conoscenze».
Tre parole chiave, blogging, comunicazione e conoscenze. Chiaro, semplice ed esaustivo. Ad ispirare questa affermazione ve ne è un’altra, attribuita da Laurence Lessing che dice:
«Una cultura libera è priva di proprietà, non è una cultura in cui gli artisti non vengono ricompensati.
Una cultura senza proprietà, in cui i creatori non ricevono un compenso, è anarchia, non libertà. E io non intendo promuovere l’anarchia».
Entrambe le affermazioni riconducono alla creazione di un piano editoriale e all’organizzazione delle fonti perché, giustamente non si può pretendere di inventarsi di sana pianta un contenuto. Se non sai di che cosa parli non puoi neanche scriverne e viene meno l’obiettivo di comunicare conoscenza.
Potrei continuare per ore a riflettere su tutte le frasi e gli intenti di Fare blogging ma così ti toglierei il gusto della lettura e poi, non vorrei contribuire ad alimentare l’anarchia cognitiva.
- Gli interventi di altri bloggers in Keep Calm and Write non vi erano, in Fare blogging sì.
Nelle edizioni di Flaccovio è ormai diventata pratica comune dar voce ad altri professionisti del web ed è il lato che mi piace di più. Questo perché permette al lettore di ragionare su più livelli e agli autori non solo di condividere la propria conoscenza ma anche di cooperare affinché la condivisione stessa e l’apprendimento siano quanto più completi possibili. È curioso che sull’argomento mi sono trovata ad adottare e salvare un bel post di Ludovica De Luca su Blogging: come si crea una strategia. L’ho anche citata in Pensieri alla rinfusa su libri, anima e colori perché adoro il suo modo di scrivere e di porsi. È schematica, essenziale ma mai noiosa e sono stata molto contenta di trovarla nelle pagine di Riccardo Esposito.
Un altro intervento interessante è quello di di Beatrice Niciarelli, co-fondatrice assieme a Davide De Maestri di WebHouse, intitolato Raccontare attraverso il blog: lo storytelling e la scrittura narrativa. Qui ho avuto un assaggio di quanto sia vasto il campo nella quale vorrei lavorare e di quanta formazione sia necessaria per mettere le parole in fila facendo in modo che abbiano un senso e che generino emozioni.
- Infine, in Fare blogging sono presenti dei tips riassuntivi. Precedono tutti i capitoli e riassumono i poche parole gli argomenti trattati. Potrebbero benissimo essere utilizzati come memorandum da portare sempre con sé. Magari sotto forma di biglietti da visita o, alla maniera di Raymond Carver come schede 6×12 da estrarre ogni volta che si ha qualche dubbio.
Tu che ne dici?
A proposito, ecco dati del libro che puoi trovare anche su Amazon:
Autore: Riccardo Esposito
Titolo: Fare blogging. Il mio metodo per scrivere contenuti vincenti
Casa Editrice: Flaccovio Editore
Collana: Web Book
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: aprile 2015
Prezzo di copertina: € 18
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