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Curriculum Del Lettore di Simone Bennati: Blogger e Web Designer

8 Luglio 2015
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Citato in ogni dove come uno dei più grandi scrittori e poeti degli ultimi tempi, Charles Bukowski è un autore controverso e, per certi versi, scomodo.

In Libri, bloggers e qualcosa da bere mi sono trovata ad associarlo, istintivamente, a Simone Bennati ma questo non vuol dire che ne ho fuso le personalità dichiarando che il blogger in questione è come l’autore di Compagno di sbronze.

Bukowski o si ama o si odia. Io lo colloco a metà.

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Charles Bukowski e i racconti di Compagno di sbronze

Prima di spiegare cosa e perché ho collegato Charles Bukowski a Simone Bennati, farò un breve riassunto delle impressioni nate nel corso della rilettura di Compagno di sbronze. Miscellanea di racconti che ho acquistato in edizione Feltrinelli e che mi era stato consigliato da uno dei tanti estimatori del poeta dell’eccesso.

Compagno di sbronze contiene, in tutto, 20 racconti. Una carrellata di immagini e scene sulla sessualità più disinibita e cruda, bevute e vita da bassifondi.

Dire che i personaggi e gli alter ego di Bukowski siano anime dannate e perdute è riduttivo. Lo scrittore scava nei meandri più ripugnanti della natura umana e lo fa usando un’abbondante dose di cinismo e sarcasmo. E lo fa bene.

Malgrado sia Post Office il romanzo simbolo realismo sporco, sono altri gli scritti da scoprire. Una volta letto questo testo misi Bukowski da parte, non mi aveva colpito più di tanto.
Compagno di sbronze doveva essere un’occasione per rivalutarlo.

Per questioni di spazio e tempo, non farò un commento ad ogni singolo racconto. Preferisco pescare quelli che per me sono stati più significativi.

La storia di apertura, La macchina strizzafegato, è stata di buon auspicio. Non ho potuto fare a meno di pensare:

«Questo è un grande».

Passando alle narrazioni seguenti ho però realizzato che la lettura di questa raccolta è tutt’altro che piacevole. Sembra non esserci mai un limite allo schifo e alle depravazioni dei quali gli uomini si macchiano.

Dalle sevizie sugli animali in Scene della grande stagione e in Compagno di sbronze alle descrizioni di atti sessuali di qualunque tipo, dall’uso di termini gergali e scurrili alle scene di violenza gratuita e immotivata in L’assassinio di Ramon Vasquez, l’opera di Bukowski è in grado di far aggrovigliare lo stomaco. In molti passaggi mi è venuta voglia di vomitare per il disgusto (e come i suoi personaggi d’inchiostro).

Quando sono arrivata al racconto intitolato Il demonio ho dovuto operare una scelta. Chiudere il libro e cercare di dimenticare o resistere e perseguire fino alla fine? Ricordo che ho guardato la copertina a lungo, odiavo o amavo questo scrittore? Il demonio racconta una scena di violenza sessuale su una bambina ed era così verosimile, per come era stata descritta e sviluppata, che mi fece rabbrividire.

Uno scrittore deve essere in grado di scatenare una reazione in chi legge e Bukowski sa come provocare e destabilizzare il lettore e la sua morale. Ci vuole testa e una buona dose di incoscienza o qualche litro di alcol in corpo per rischiare e scrivere su ciò che non si vuole vedere ma che fa parte della realtà.

Alla domanda che funge anche da titolo, Ma voi consigliereste la carriera di scrittore? Bukowski risponde:

«È lo scrivere che sceglie te e non tu lo scrivere».

Una risposta che calza a pennello anche per La politica è come cercare di inculare il gatto (per me il racconto migliore di tutti).

Charles Bukowski è stato scelto dalla scrittura per affrontare e decodificare una realtà dura, cruda, violenta. Non per allietare o per educare, ha scritto perché era l’uomo giusto per farlo. Per questo non lo amo né lo odio. È semplicemente rimasto coerente con sé stesso e la coerenza è un pregio da non sottovalutare.

Da Bukowski al #CurriculumDelLettore di Simone Bennati

Da Bukowski al Curriculum Del Lettore di Simone Bennati

Come ho fatto per Mirna Pioli, anche in questo post ti metto a disposizione il curriculum del lettore di Simone Bennati, professione web designer e fondatore di Bennaker.com.

Non utilizza mezzi termini per spiegare o fare una riflessione sui temi che gli competono, almeno questo mi è parso di vedere leggendo i suoi post. Uno dei più interessanti e pertinenti in questo contesto è Le parolacce sono ancora un tabu nella comunicazione?

C’è modo e modo di dire le cose e Simone ne ha scelto uno che a prima vista può apparire offensivo ma è invece gestito con molta intelligenza, equilibrio e coerenza. E poi, se non gli rompi le balle senza un motivo valido, è di una gentilezza squisita, ecco come ha risposto alla mia richiesta:

«Allora, ti anticipo subito che a livello d’infanzia e adolescenza non c’è molto da dire, né che io ricordi. Da ragazzino leggevo principalmente romanzi e i fumetti non mi sono mai piaciuti. Ricordo che a 12 anni, durante il ritiro per la prima comunione, gli altri ascoltavano il prete, io stavo da una parte a leggere Abissi d’acciaio di Asimov.

L’amore per la lettura l’ho sempre avuto, ma i libri che veramente hanno lasciato traccia si concentrano tutti nella fascia 20 – 32 anni.

Te li elenco per ordine:

Il primo è Esco a fare due passi di Fabio Volo, non il romanziere smielato e banalotto che ha avuto tanto successo, ma quello di qualche anno prima. Una scrittura decisamente più divertente e spensierata, ma comunque non priva di ottimi spunti di riflessione. Grazie a questo libro ho capito che a 30 anni avrei finalmente trovato la mia dimensione di vita. O meglio, sarebbe stata quella dimensione di vita a trovare me. Avrebbe solo dovuto aspettare altri 10 anni circa.

Il secondo è L’amore dura tre anni di Frederic Beigbeder, il quale ha scritto solo questo ed un altro libro. Questo testo è di un cinismo totale, assoluto, irrecuperabile. Talmente cinico che sembra… la realtà! O quantomeno quello che è il mio modo di interpretarla, specie se si parla del rapporto amoroso. Un libro crudo perché descrive le cose come sono e non come si vorrebbe che fossero.E il terzo, quindi il più recente è Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino. Vederlo alle prese con la scrittura è stata un’incredibile sorpresa. Per quanto io ami film come Le conseguenze dell’amore, This must be the place e, più di tutti, La grande bellezza, il Sorrentino scrittore mi ha convinto totalmente.
Hanno tutti ragione è uno di quei libri che, quando hai finito di leggerli, dici: 

«Cazzo! Perché non l’ho scritto io!».

Il personaggio di Tony Pagoda mi rispecchia totalmente sotto infiniti punti di vista. Mentre leggevo, riuscivo a prevedere le sue mosse, provare le sue sensazioni, vivere il suo malessere. Un libro totale per chi vive nella disillusione e cerca conforto nel sapere che non è il solo a farlo».

In seguito è nato un breve scambio di battute perché, anche qui, ignoro completamente i libri citati. Ad eccezione di Fabio Volo del quale avevo letto Un posto nel mondo. Giustamente, Simone Bennati mi ha fatto notare che ognuno ha il suo background culturale e che non si può pretendere di leggere tutto. È più importante, quando si sceglie un libro, affidarsi all’istinto perché solo quello saprà lasciarti dentro qualcosa.

Che ne dici delle letture di questo blogger?
Mentre aspetto il tuo commento, ecco i dati del libro di oggi:

Autore: Charles Bukowski
Titolo: Compagno di sbronze
Titolo Originale: Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness
Traduzione: Carlo A. Corsi
Casa Editrice: Feltrinelli
Pagine: 200
Anno di pubblicazione: dicembre 2007
Prezzo di copertina: € 7

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