Tema libero

Gli hashtag del lettore curioso: da #scrivilosuunfoglio a #bloggoscritture

19 Giugno 2015
#scrivilosuunfoglio-bloggoscritture-lettore-scrittore-blogger

Bene, oggi volevo soffermarmi un attimo sugli hashtag. Etichette web che compaiono continuamente, anche nel mondo dei libri. #SonoDiventatoMiaMoglie è l’ultimo esempio del quale ho commentato la lettura.

Non partirò a fornire indicazioni sull’uso di questi benedetti (e anche un po’ inquietanti) cancelletti perché l’ha già fatto molto bene Federica Gallo su Social Web Girl, blogger che adoro non solo perché è bellissima ma anche perché gioca a pallavolo. Uno dei pochi sport che mi piace non solo vedere, ma anche praticare tra una lettura e l’altra (e per evitar di passar troppo tempo a dormicchiare, come i gatti, sul divano).

Preferisco raccontarti quali hanno maggiormente attratto la mia attenzione e che, qualche volta, utilizzo.

hashtag-etichette-web

Ho scoperto gli hashtag su Twitter ed è stato un… boh!

Scusa per l’utilizzo di un suono onomatopeico nel titolo ma, sinceramente è questo quello che ho pensato quando, iscrivendomi a Twitter (@tariwriter28) mi sono trovata una miriade di parole attaccate fra loro che rimbalzavano da una parte all’altra senza un ordine logico preciso.

In seguito, ho più o meno capito che sono etichette attraverso le quali si raggruppa un argomento specifico e che, secondo me, è vero solo in parte. Il mio dubbio parte dal fatto che il mitico cancelletto non solo svolge il ruolo di aggregatore di informazioni ma cerca di distinguersi, di catturare quanti più utenti possibili facendoli poi aderire all’iniziativa del momento. Quelli vincenti subiscono una metamorfosi e diventano spazi web fissi, blog o siti. Raccoglitori del pensiero e degli interessi realtà sociale e virtuale.

Tuttavia, quando un lettore e neofita del web come me individua un hashtag interessante ha difficoltà, se non ne viene dichiarata immediatamente la paternità o maternità, a capire da chi è partito o da chi è stato ideato. E comunque, l’ideatore non è esente da eventuali imitazioni da parte di altri.

Al di là di queste mie incertezze, ho cercato di fare mente locale dei miei cancelletti preferiti, di chi sono e perché li seguo. Se poi ho fatto confusione, non farti remore a segnalarmelo. Si fa sempre in tempo ad aggiornare con le informazioni corrette.

L’incontro degli hashtag sui social, da Twitter a Facebook

Prima scoperta del tanto discusso cancelletto, a proposito, oltre al post di Federica Gallo ti consiglio di leggere anche quello su My Social Experience di Matteo Pogliani, è avvenuta su Twitter.

Veramente, ce ne sono diversi che hanno attratto la mia attenzione e che, sporadicamente, ho utilizzato. Quindi te li elenco:

  • #scrivilosuunfoglio è uno dei primi hashtag che ho utilizzato. È partito da @MrYuriOrlov del quale se ne sente la mancanza e al quale devo, in parte, il piacere della scrittura a mano. Con queste quattro paroline tutte attaccate ho avuto la possibilità di ovviare al vincolo dei 140 caratteri e coniugare la scrittura alle immagini. Ho provato a fare una ricerca, purtroppo questo utente non esiste più ma il suo hashtag, rimane.

#scrivilosuunfoglio-hashtag-Twitter

  • #scritturebrevi è tra i miei favoriti e, ogni tanto mi piace inserirlo quando voglio esprimere una riflessione breve, sempre corredata a un’immagine o per esercitarmi collegandolo a #lipoacrostico. Il primo hashatg è diventato anche un sito e credo sia partito da @FChiusaroli.
    Ho notato che spesso appaiono accompagnati dalla citazione di un’altra bella realtà letteraria attiva su Twitter, @casalettori.
  • #scritturebrevi-casalettori-Twitter
    Sono i primi profili che ho cominciato a seguire e che, a loro volta, mi seguono. Non ho mai avuto modo di fare una conversazione più approfondita con loro però sono i miei punti di riferimento su questo social così effimero e pazzerello. Mi fanno sentire a casa e propongono spesso hashtag legati alla letteratura. Quelli di maggior successo vengono raccolti da @comemusica in un Tweetbook. In un’occasione l’ho pure stampato. Come vedi, l’hashtag è, in questo caso, #momentifelici.

tweetbook-casalettori-comemusica

  • #adotta1blogger, la so. È un progetto nato da Paola Chiesa ed è il nome di un gruppo di bloggers che si riunisce su Facebook e condivide contenuti, consigli, dubbi e sogni. Molti dei nomi che cito nei miei post a tema libero provengono da qui e colgo l’occasione per nominare anche il veterano del web Andrea Toxiri e la sua crociata di informazione sulla Cookie Law e contraddizioni. Inoltre, devo a lui anche l’idea di creare, prima o poi, una rubrica e una pagina Facebook per paroleombra. Con calma però.

#adotta1blogger-Paola-Chiesa-logo

  • #socialmediacoso lo conosci ed è diventato il mio Cicerone del web, oltre che padre virtuale, amico, consulente, padre confessore, condivisore, eccetera eccetera. Una volta gli ho pure dedicato una preghierina sperando che si tramutasse in elargitore di doni tecnologici funzionanti, ma non ha accolto la mia richiesta. #socialmediacoso è l’hashtag dal quale Francesco Ambrosino è partito per creare il suo blog. Blogger che, oltretutto ha fatto partire una sua personale crociata contro il male utilizzo dei social veicolata dall’hashtag #acazzodicane (Scusa, scusa, scusa per la parolaccia, ma questo è).
    Al di là del modo magari poco ortodosso nell’esprimere le sue opinioni, Ambrosino sa scrivere bene, informa e forma sul corretto utilizzo dei tools del momento, approfondisce. Un esempio lampante è il suo articolo riguardante le dichiarazioni di Umberto Eco. Per la verità, Ambrosino non è l’effettivo ideatore di #socialmediacoso, ma si è ispirato all’hashtag #socialcoso, utilizzato da Claudio Gagliardini il quale, a sua volta, non è certo che sia partito da lui.

socialmediacoso-Francesco-Ambrosino

  • #dilloconunpost, in verità è partito su Facebook. I suoi genitori sono Cora Francesca Sollo e Nico Caradonna e in pochissimo tempo ha avuto un successone che è stato pure copiato. Io lo utilizzo su Instagram e, sotto certi aspetti, è simile a #scrivilosuunfoglio. Mi piace il fatto che voglia far conoscere il lato buono del web e che si ponga come hashtag ispiratore per chi sta muovendo i primi passi in rete, nell’intento di acquisire consapevolezza delle professioni che nascono intorno ad essa.

#dilloconunpost-socialmuffin-nico-caradonna-instagram

  • #bloggoscritture l’ho lasciato per ultimo. L’idea è partita da @ilpiacerediscrivere e la sua mamma è Annarita Faggioni la quale, al pari di Francesco Ambrosino, non teme l’utilizzo del cancelletto e, anzi, se ne inventa spesso di nuovi e divertenti. Ha un senso dell’ironia molto spiccato e il suo intento non è di cazzeggiare (anche qui, perdonatemi il termine) ma di divulgare conoscenza attraverso la discussione su libri e scrittura. Come struttura di base, #bloggoscritture è un progetto simile ad #adotta1blogger ma dedicato a lettori e scrittori e collegato alla realtà dei blog. Sono nuova del gruppo Facebook dal quale è nato e che si chiama Fare Literature ma è decisamente stimolante. Perché? Ma perché, naturalmente, è un altro luogo per crescere e imparare. Parafrasando una delle partecipanti, Mila Orlando, è un condominio dove si fa social networking.

#bloggoscritture-piacere-scrivere-Annarita-Faggioni

Come puoi notare, la maggioranza degli hashtag da me citati sono legati alla lettura e alla scrittura, con qualche rara eccezione. Hanno però in comune la voglia di conoscersi e far conoscere il web, con tutti i suoi rischi e le sue potenzialità e, con un po’ di allenamento, possono anche tornare utili come punti di orientamento.

E tu? Quali sono i tuoi hashtag preferiti?

 

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6 Comments

  • Reply Mr Tozzo 19 Giugno 2015 at 10:09

    Su su che aspetto la tua pagina su Facebook !! ;D

  • Reply stefycunsy 20 Giugno 2015 at 6:50

    fantastico post!

  • Reply Federica Gallo 2 Maggio 2016 at 12:11

    Ritaaaa caspita mi ero persa questo fantastico articolo! Scusami, sono imperdonabile 🙁 Grazie mille per la citazione e per i numerosi complimenti ^_^ Mi hai fatta arrossire mannaggia! Complimenti per l’articolo, molto interessante e veritiero!

    • Reply Rita Fortunato 2 Maggio 2016 at 12:15

      Meglio tardi che mai, Federica! Non hai niente da farti perdonare, anzi, sono felice che questo post ti sia piaciuto. Vuol dire che, a distanza di tempo, è ancora valido come salda è la mia stima nei tuoi confronti. 😊😊😊

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