Prima di aprire questo blog ho cercato di documentarmi, di leggere qualcosa che mi aiutasse sul web writing e sulla scrittura in generale. Keep Calm And Write di Riccardo Esposito è stato tra i primi testi ad attirare la mia attenzione.
Da tempo avevo programmato di parlare di questo libro e nel rispetto di quanto ho letto, volevo darti di più e quindi, ho chiesto.
Keep Calm And Write: impressioni, domande e risposte
Quando devo scrivere o vivere una nuova esperienza, in testa mi ronzano una miriade di domande. Per zittirle, mi immergo in un libro. In cerca di risposte e Keep Calm And Write di Riccardo Esposito in questo mi ha aiutato. In un certo senso, mi ha convinta a scrivere per il web, a scrivere per te. La mia parte preferita? Il titolo perché soddisfa una necessità emotiva, pratica e mentale. Già dalla copertina l’autore ti invita a calmarti e a scrivere. Nel frattempo ti segnala anche 7 riflessioni per far crescere il tuo blog.
Non promette il successo ma, anzi, sembra che ti auguri il fallimento e, paradossalmente, l’autore mantiene le promesse del titolo. Una volta messo in chiaro questo, il fondatore di My Social Web parla di evoluzione, interazione e conoscenza, principi cardine di un blog e fornisce gli strumenti base con i quali raggiungere gli obiettivi posti. Questi ultimi non si realizzano da soli, ma sono il risultato di un percorso accidentato. Sta all’aspirante scrittore, blogger o web writer non rinunciare e rendersi conto che è proprio sbagliando che si impara. Non si può avere tutto e subito ma bisogna anche dare, ricevere e ricambiare.
È su queste basi che ho rivolto alcune domande all’autore di Keep Calm And Write. Ti faccio leggere subito la nostra conversazione, così poi hai la possibilità di dirmi cosa ne pensi:
Già nell’introduzione metti ben in chiaro che l’e-book parte da un fallimento (presumo personale) quale? E dove hai trovato il motivo per continuare?
Il fallimento che descrivo su Keep Calm And Write è idealtipico, nel senso che nel mondo del blogging puoi sempre fallire. Non esiste il progetto privo di fallimenti, perché vuol dire che ti sei adattato. O peggio, ti sei accontentato. Non è questo il modo giusto di fare blogging, devi puntare verso una sfida costante dei tuoi limiti. E questo porta al fallimento. Continuare vuol dire prendere il fallimento come parte integrante della propria attività, quindi è nell’ordine delle cose.
Blocco dello scrittore. Io mi trovo spesso ad avere troppi pensieri da buttare giù su carta/pc. Faccio come consigli, metto per iscritto tutto ma poi, in fase di revisione e rilettura, non mi sento convinta. E invio tutto a una persona esterna, chiedo consiglio prima della pubblicazione: sbaglio?
Il confronto con gli altri è importante, ti permette di crescere e di smuovere il testo con idee nuove. Ma ti lascio un consiglio: a un certo punto devi andare, non puoi permettere al tuo testo di rimanere in un continuo tentativo di migliorare. Non raggiungerai mai la perfezione semplicemente perché non esiste. Quindi devi pubblicare, devi consegnare il tuo testo. E devi affrontare il rischio di sbagliare. Spesso non si pubblica per evitare l’errore, e questo è sbagliato.
Sono rimasta spiazzata quando hai commentato il mio post Ho scelto di scrivere, ma perché? Ero tentata di chiederti le potenzialità e i punti deboli di paroleombra.com Un’analisi che mi sia da punto di riferimento.
Questo è un problema che devi risolvere in completa solitudine. Un consulente può indicarti la direzione, può consigliarti dei metodi per individuare la strada giusta, quella che ti permetterà di sviluppare gli argomenti che ti stanno a cuore. Però, ecco, nel tuo cuore tu hai massima giurisdizione. Quindi tu devi individuare la strada da seguire. Perché nel blogging se non c’è passione rischi di far saltare tutto. Un consiglio: usa le mappe mentali, metti al centro il tuo argomento e usa le ramificazioni per sviluppare gli argomenti.
Uso il servizio WordPress.com e ho avuto problemi nella condivisione su Facebook. Mi caricava un’immagine sbagliata anche se dopo aver eseguito il debug tramite un tool Facebook. Ho optato per la condivisione tramite Buffer ma ad alcuni lettori il post condiviso è risultato “allegato non disponibile”. Cosa mi suggeriresti di fare?
Servizio WordPress.com? Mi dispiace, lo sconsiglio. Io so che è comodo e permette a tutti di avere un blog accettabile, ma ti limita. Limita tanto. In una situazione diversa puoi intervenire lato codice, e quando capitano questi problemi io uso WordPress SEO di Yoast per caricare a parte l’immagine da far apparire su Facebook. Con WordPress.com tutto questo non funziona. Ecco perché io suggerisco questo: fai pratica quanto vuoi con WordPress,com, ma investi in un self hosted.
Ho letto che i tuoi canali social principali soni FB, TW e G+ però curi molto anche Instagram e Pinterest e scrivi tantissimo. Sei un supereroe?
No, mi sveglio presto la mattina. Sul serio. Alle sei sono già in piedi e alle sei e mezza mi metto all’opera. Questo mi permette di avere tanto tempo a disposizione per curare diverse attività social, per andare a mare d’estate e per scrivere contenuti extra. Il mio libro, Fare Blogging, è nato così: ho sfruttato ogni ora libera. Ed è per questo che mi fanno ridere le persone che dicono: “Se lavori tutto il giorno come fai a scrivere un libro”. Ci vuole sacrificio, devi sempre trovare il tempo per seguire le tue passioni. Devi togliere tempo al sonno e agli affetti, e alla fine il risultato arriva. Chi non capisce questo forse non ama fino in fondo il proprio lavoro.
Allora, che te ne pare di questa mini intervista? Tempo al sonno io lo tolgo volentieri (sono mesi che non riesco ad andare a dormire ad un orario decente) il problema è svegliarsi alle 6 di mattina. Sono fuori allenamento in questo senso ma la passione e la voglia di fare c’è, devo solo anticipare la sveglia di un’ora prima e non smettere di studiare. E di chiedere! 🙂
Non è finita! Oltre a rispondere alle mie domande e a fornirmi le immagini di questo post, Riccardo Esposito mi ha perfino segnalato un suo video, di appena 5 minuti, su come scrivere un e-book. Lo guardiamo?
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