Devo ammettere che questa settimana è stata più intensa delle precedenti e per questo post mi sono ridotta all’ultimo momento.
Lunedì ho recensito Donne che corrono coi lupi, mercoledì ho proposto L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno reso umani e, nel mezzo, ti ho dedicato un mio piccolo racconto.
È consuetudine, per paroleombra, dedicare il venerdì a una libera associazione ma sono giorni che mi arrovello per trovare un tema pertinente al mondo del web. Caro lettore e bloggers tutti, non me ne vogliate, ma finora non ho fatto altro che pensare agli animali della fattoria e alle capre in particolare.
Prima di indignarti o sentirti preso in giro, respira e continua la lettura. Magari ti scappa anche una risata, che non fa mai male ed è pure gratis.
Capre e lavoratori del web, stai scherzando vero?
Sinceramente? No. Tuttavia qualcosa per oggi dovevo pur scriverla e, per la prima volta, sono stata seriamente tentata di non pubblicare questa mia idea per paura di apparire offensiva o di sminuire chi scrive per lavoro da molto, molto più tempo di me ma, dato che ho deciso di gestire un blog personale, è il caso che mi assuma le mie responsabilità e che corra qualche rischio.
Domenica ho partecipato a una festa tra amici. La location, un piccolo maneggio dove vengono accuditi non solo i cavalli, animali nobili e meravigliosi, ma anche un nutrito gruppetto di capre. Queste ultime, malgrado le accezioni negative che rivestono, sono state l’attrazione principale di grandi e piccini che si sono divertiti a osservarle. Gli animali in questiene, o si facevano i fatti loro o si avvicinavano curiose, certe di trovare nel loro pubblico umano un’inesauribile fonte di cibo.
Tra la meraviglia e la gioia generale, è spuntata fuori una capretta di appena una settimana.
Goffa e malferma, si aggirava tra le sue simili e ne imitava i comportamenti. Tra un belato e il rischio di un capitombolo, cercava di farsi notare, di interagire.
Istintivamente, si allontanava dalla madre, provava a mangiare l’erba, a salire sui blocchi di cemento. Ogni tanto, un’adulta la faceva cadere spingendola con le corna (insomma, c’è una gerarchia da rispettare) ma lei,imperterrita, seguitava a rialzarsi e ad approcciarsi con loro.
È qui che mi è sorta spontanea l’associazione al mondo del web.
Capre e blog, cos’hanno in comune?
Paroleombra è un po’ come quel cucciolo.
Sta cercando il suo tema principale, la sua competenza e, nel farlo, cerca di uscire dalla sua zona comfort (riparo per la notte) chiede e chiama (il belato) si confronta con altri bloggers (le capre) e, se sbaglia, si rialza, provando ancora. In comune, la ricerca di un proprio posto nel mondo ricco di stimoli (il cucciolo è passato dalle braccia di un bambino all’altro) e della propria fetta di contenuti (l’erba).
Lo so, essere associato a una capra non è proprio il massimo però io le trovo simpatiche, hanno parecchie qualità e ho il sospetto che non siano poi così stupide come possono sembrare.
Sono agili e si adattano a qualsiasi tipo di terreno tanto quanto un professionista del web ha una mente elastica, capace di adattarsi a qualsiasi tema che gli viene richiesto di trattare e a saltare da un’informazione all’altra senza lasciarsi ingannare dalle trappole del web.
Sono tenaci e resistenti, tanto quanto un blogger è determinato a sacrificare ore di sonno e sanità mentale per produrre un contenuto di valore. Senza lasciarsi abbattere dalle critiche e dal pregiudizio che vede questo mestiere talmente facile che anche un idiota sarebbe in grado di svolgerlo.
Sono curiose e non si lasciano mai scappare l’occasione di ottenere un pranzo extra dalle mani dei loro ammiratori così come uno scrittore della rete chiacchiera con i suoi colleghi virtuali a caccia di spunti di riflessione e materiale per i contenuti da elaborare.
Quando sono piccole poi, le capre sono così tenere e coccolose che è impossibile non desiderare di prendersene cura e seguire la loro crescita. Un po’ come gli articoli di un blog, se sono belli e, in un qualche modo empatici, inducono il lettore a tornare sullo spazio web interessato. Per vedere come se la cava.
Allora, che ne pensi di questa mia bislacca trattazione di oggi? Spero tanto di non averti offeso e di averti strappato un piccolo sorriso…
Photo Credits: immagine in evidenza via Pixabay.com
2 Comments
Io?una capra? ?beh beh beh forse. …noooo! 😆bel post e azzeccato il paragone! 😀
Simpatico, vero? 😁